sabato 7 maggio 2011

Acta est Fabula




Opachi sguardi non videro
solenni sfilate di cespugli
nubi e rose
quando disseppellì il misero
nel cenere tramonto
orfano
di scintillante alba
castigata parola:
stagionati versi
anatemi lapidi mortificate preci
nell'era del giudizio.

E ancor solingo l'ingannato
vedea
frustate quattro tempora
passar
e scavar del dolore il vomere
l'assurdo campo dei corvi.

Sparsi semi d' antiche rimembranze
gonfiarono del pensiero
i solchi.
Acta est fabula...

Dedicata ai muti eroi e martiri della parola per anni privati della libertà di pensiero, espressione, culto...
Menti eccelse sottoposte a insindacabile giudizio, imbavagliate dai sistemi, dittature piccole e grandi, violenze e soprusi, spesso oltre che politiche anche ambientali (istituti, famiglie, scuole...)
se non soccombono prima, verrà il 'dies irae' - il giorno del riscatto.

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